Logistica e trasporti, “i soldi del Recovery per ripensare i fondamentali del settore”
MILANO – I trasporti e la logistica come asse portante della ripartenza, a maggior ragione dopo che il lockdown ne ha dimostrata la centralità. Una richiesta di snellimento burocratico e di alleggerimento del cuneo fiscale, oltre che di intervento infrastrutturale. Sono gli ingredienti messi sul tavolo del Recovery Fund dalla Confetra, che hanno raccolto gli impegni della politica.
“I problemi logistici dell’Italia non sono semplicemente e perfettamente sovrapponibili a quelli infrastrutturali. Il gap logistico del Paese, 70 miliardi di euro l’anno, non dipende solo dal gap infrastrutturale” ma “ha tre nomi: semplificazioni, politiche industriali per il settore, riduzione del cuneo fiscale“, ha detto il Presidente di Confetra, Guido Nicolini, in occasione dell’assemblea pubblica nazionale della confederazione. “Avere una politica complessiva per la logistica, significa avere un quadro normativo e regolatorio che aiuta, fluidifica e sostiene il trasporto di merci, dati, passeggeri“, ha spiegato Nicolini, sottolineando che “in Italia contiamo 133 procedimenti amministrativi in capo a 17 diverse pubbliche amministrazioni solo per i controlli merce in ambito portuale”.
Aprendo i lavori, Nicolini ha ricordato che “il Paese deve sfruttare tale drammatica fase storica per riprogettarsi integralmente”. All’evento in streaming ha sottolineato che “gli oltre 200 miliardi del Recovery Plan Nazionale dovranno servire a ripensare i fondamentali economici, produttivi, sociali, la struttura amministrativa, quella fiscale e di finanza pubblica del Paese”. Nicolini ha poi spiegato che “al netto di limiti ed errori che pure sono stati compiuti, penso al Dl Liquidità prima della conversione parlamentare o al Dl Semplificazioni a nostro avviso troppo appiattito sul tema del Codice Appalti, i 100 miliardi messi in campo dal Governo con i Decreti Legge Cura Italia, Rilancio e Agosto, hanno certamente tamponato una situazione non semplicemente difficile, ma grave e drammatica“.
Ora, al governo Nicolini chiede “una nuova stagione di politica economica che consideri la Logistica, nella sua accezione più ampia e trasversale, come il pilastro intorno cui costruire il rilancio del Paese”.
“La percezione della logistica e il trasporto merci attraverso il lockdown ha evidenziato l’importanza del costante sviluppo dell’intero settore“, il messaggio lasciato all’assemblea dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il nostro Paese non si dovrà trovare impreparato di fronte a queste sfide e il governo in tal senso è pronto a porre la massima attenzione”, ha aggiunto il Premier nel suo messaggio. “Oggi c’è la necessità di fare sistema – ha fatto eco il leader della Cgil, Maurizio Landini – Questo comporta un cambiamento per tutti noi e significa avere una idea di politica industriale. Fare sistema non deve essere uno slogan”.
Gli accordi firmati dall’Italia in Europa e “le manovre di bilancio stanziate dal ministro Gualtieri permettono all’Italia di pianificare in un periodo medio lungo una politica di investimenti, di trasformazione del nostro sistema economico e produttivo” in modo “che tutti gli operatori costruiscano una politica basata sulla fiducia, sugli investimenti di nuova tecnologia e soprattutto sulla infrastruttura di mobilità e di logistica che modernizzi e renda più competitivo il nostro Paese”, il cuore dell’intervento del ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola. Di “fase nuova” ha parlato la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, assicurando che con le risorse Ue “ci sarà un investimento sul trasporto sostenibile, faremo un grosso investimento anche sul trasporto urbano delle merci e investimento importante sul cargo aereo”. Alla segnalazione di Nicolini di una urgenza di intervenire sul cuneo fiscale come supporto al settore, De Micheli ha risposto: “Stiamo lavorando alacremente per fare una valutazione seria del prossimo step della riduzione del cuneo fiscale, dopo quello di luglio“.
fonte: La Repubblica
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