Digital transformation, knowledge management e sustainability: l’indagine sull’Industria 5.0

Posted by Dario Favaretto

Al via la nuova ricerca promossa da Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata per indagare implementazione e utilizzo delle nuove tecnologie nel manifatturiero con un orientamento verso i principi di sostenibilità e conoscenza dettati dall’Industria 5.0

Tecnologie digitali, sostenibilità ambientale e fattore umano. Sono i tre pilastri che danno forma a un paradigma, quello dell’Industria 5.0, che occorre concepire come una “presa d’atto” di come la tecnologia applicata ai modelli di produzione debba essere messa al servizio dell’uomo e della società per disegnare un futuro dove l’interconnessione tra uomo-macchina-ambiente diventa realtà.

Ma per navigare con successo attraverso gli avanzamenti tecnologici, la crescita della conoscenza e le svolte verso la sostenibilità, occorre voltare lo sguardo anche verso la quarta rivoluzione industriale che ha già profondamente modificato il panorama della produzione e dell’industria, questa volta con un occhio attento alla crescente fusione tra umanità e tecnologia, all’ecologia industriale e all’innovazione responsabile.

Via alla nuova ricerca sull’Industria 5.0

Oggi è particolarmente importante interrogarsi sulle evoluzioni future e sui sottili inizi della potenziale quinta fase (Industria 5.0), capire a che punto siamo in termini di evoluzione delle imprese del nostro paese, quali criticità si stanno incontrando e quali opportunità si potranno cogliere.

Ed è proprio su questo grande tema che si concentra l’attenzione della nuova ricerca “Il Futuro della Manifattura: Navigando tra Digitale, Conoscenza e Cambiamenti Sostenibili” predisposta dal Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Concretamente il gruppo di lavoro ha focalizzato l’attenzione sui trend dell’Industria 5.0 all’interno dei quali si indaga il ruolo delle tecnologie digitali, della sostenibilità ambientale e del fattore umano in relazione a macchine, tecnologie e responsabilità sociale. In uno scenario che è sempre più coerente, grazie alle logiche del “5.0”, con i criteri di valutazione ESG (Environmental, Social, Governance).

Tecnologie digitali, sostenibilità ambientale e knowledge management

Il format della ricerca punta a fornire una analisi del mondo manifatturiero italiano con il coinvolgimento di aziende italiane o multinazionali di qualsiasi dimensione che dispongono almeno di un plant produttivo in Italia. Di fatto, si tratta di una lettura a 360 gradi del paradigma 5.0 che analizza l’utilizzo di tecnologie per creare e gestire una innovazione alla quale si chiede di essere sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

La focalizzazione sul ruolo delle tecnologie digitali punta a mettere a disposizione una valutazione rispetto al livello di adozione, dei benefici potenziali o acquisiti e l’individuazione degli ostacoli che impediscono ad alcune imprese di adottare un determinato set di tecnologie. Parimenti, per quanto concerne la sostenibilità ambientale, la ricerca è concepita con il fine di comprendere il livello di maturità nell’adozione, nei benefici e nelle criticità.

Elementi che verranno arricchiti da un tema ulteriore che si identifica nel knowledge management con l’obiettivo di portare l’attenzione verso la creazione di una conoscenza che sia sempre di più al servizio dello sviluppo delle imprese e del contesto sociale e territoriale. La grande disponibilità di dati e di tecnologie aprono a nuove forme di “trasformazione in conoscenza” che portano a considerare non solo l’aspetto tecnologico, ma anche quello umano che arriva dalla gestione e dall’utilizzo e dalla condivisione della conoscenza all’interno delle imprese.

Un approccio all’indagine che prende in considerazione l’insieme dei dati e delle informazioni che possono essere catturate e scambiate grazie al digitale, e che va oltre, indagando come si agisce per trasformare questi dati in conoscenza e saggezza, intese come capacità di prendere decisioni orientate verso una innovazione responsabile.

Perché partecipare alla survey sull’Industria 5.0

L’indagine invita a partecipare un’ampia gamma di aziende manifatturiere, indipendentemente dal loro settore e dimensione, e una varietà di professionisti a cui è affidato il compito di presidiare i temi dell’innovazione, della ricerca di nuove forme di valore aggiunto e di raggiungere obiettivi di sostenibilità nelle sue sfaccettature.

Le figure coinvolte in questa ricerca spaziano dal top management al mondo dei sistemi informativi, dai responsabili delle operations alla gestione della supply chain e della produzione. Inoltre, professionisti che rientrano nell’ambito di interesse delineato dall’Industry 5.0, come i responsabili delle risorse umane, dell’innovazione e delle tecnologie, nonché i sustainability manager.

I partecipanti alla survey riceveranno un feedback in tempo reale tramite un radar charter, che fornirà una prima valutazione del posizionamento della propria azienda in termini di maturità digitale, adeguatezza all’introduzione di tecnologie, maturità sulle pratiche di sostenibilità e maturità sulle aree del knowledge management.

Questo è un primo riscontro in termini di valutazione assoluta a cui si aggiunge, al termine della ricerca, la disponibilità di un’analisi di benchmarking in cui ciascuna azienda verrà posizionata rispetto al campione. Infine, c’è la possibilità di partecipare a un evento conclusivo nella primavera del 2024 in occasione del quale verrà presentata e analizzata la ricerca.

Fonte: economyup.it

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