Toyota presenta a sorpresa l’alimentazione a idrogeno per truck

Posted by Dario Favaretto

Mentre al Salone di Shanghai non si fa altro che parlare di auto elettriche, in California Toyota spiazza tutti e apre un nuovo importantissimo scenario sul futuro del trasporto – in questo caso delle merci – ad emissioni zero utilizzando l’idrogeno.

Con la presentazione del progetto Portal dedicato, questa volta, ai grandi truck che attraversano gli Stati Uniti consumando tonnellate e tonnellate di gasolio (ed emettendo altrettante sostanze inquinanti) il colosso giapponese – già radicato nel settore dell’idrogeno e presente nel mercato con Mirai, prima auto di serie con questo tipo di alimentazione – trasferisce al trasporto merci su gomma i vantaggi delle celle a combustibile.
Svelato presso il porto di Los Angeles, alla presenza dei rappresentanti della California Air Resources Board (CARB) e della California Energy Commission (CEC), il prototipo di truck Toyota ad emissioni zero parteciperà a uno studio di fattibilità per esaminare il potenziale della tecnologia delle celle a combustibile in queste applicazioni.

Come ha già fatto con Prius e Mirai – ha detto Mary D.Nichols, presidente della California Air Resources BoardToyota sta scrivendo il futuro della tecnologia. CARB seguirà con interesse l’avanzamento di questo studio, cercando di sviluppare il miglior mix di regolamenti e incentivi per espandere rapidamente il mercato di veicoli pesanti più puliti e più efficienti per soddisfare la necessità di drastici cambiamenti nel settore del trasporto merci”.

Per il momento il grande autoarticolato sperimentale da oltre 36 tonnellate di peso totale a terra opererà con emissioni zero nell’ambito portuale, utilizzando un propulsore da 670 Cv alimentato da una coppia di celle a combustibile (le stesse della Mirai) e da una batteria da 12 kWh, relativamente piccola ma sufficiente per gestire le operazioni di carico e scarico. Nell’attuale configurazione i serbatoi di idrogeno del truck permettono un’autonomia di circa 320 km, me è evidente che – vista l’architettura dei trattori per semirimorchi – un’applicazione per produzione in serie potrebbe prevedere riserve ancora maggiori e quindi autonomie pari, se non superiori, a quelle dei veicoli per trasporti su lunghe distanze alimentati a gasolio.

fonte: Ansa.it

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