L’angolo a 360 gradi. Rubrica a cura di Dario Favaretto
Buongiorno caro lettore.
Finalmente un angolo tutto mio nella newsletter MULTI LEVEL Consulting…proprio ciò che volevo!
Per scrivere, si sa, ci vuole un minimo di tempo. Ho iniziato alcune pagine del mio libro quasi un anno fa…ed alcune pagine sono rimaste. In molti si chiederanno “…allora Dario ha più tempo ora, può anche scrivere?” La mia risposta è No!!! Non ho più tempo, sono rimaste le solite 24 ore suddivise tra lavoro, famiglia, e quella “malattia” chiamata calcio. Semplicemente ho dei validi collaboratori, dipendenti e non, che mi permettono di poterlo gestire al meglio. Tra gli stessi annovero sempre la mia famiglia in primis, che mi sfinisce e mi ricarica contestualmente ogni giorno della mia vita.
Veniamo alla riflessione di oggi…
Non più tardi d’un mese fa, ad un evento, mi sono ritrovato a discutere di come le autostrade fossero vuote di mezzi pesanti, indicatore di crisi ancora vigente per il mio interlocutore del momento. Ho storto il naso. Il legarci a dei luoghi comuni limita ogni ns. ragionamento, per cui potremmo aggiungere, erroneamente, che dove si vedono parcheggiati molti camion si mangi bene. Io direi, contrariamente, che dove troviamo parcheggiati molti camion si mangia tanto e si paga poco, e sul bene farei un ragionamento appendice.
Ma torniamo a noi…
La distribuzione tipo è cambiata. I veicoli pesanti che non si vedono più in autostrada, hanno cambiato fisionomia. Guardate negli interporti e nei porti, ed a maggior ragione, nei centri urbani. L’intermodalità finalmente sta prendendo piede anche nel ns. bel paese, e la city logistic, guidata dalla frammentazione dell’e-commerce experience, porta a centri storici, ztl, ed altri fulcri cittadini a diventare ben “caotici”. I truck rimasti sulle autostrade, inoltre, hanno sempre meno al proprio interno consegne uniche, quindi in proporzione i full truck loaders sono pochi e ben identificati players di mercato. Ora i semirimorchi sono ottimizzati al massimo, con diversi clienti, diverse consegne, un routing ben preciso e logiche di capillarità e servizio a km zero che un tempo venivano meno, ed i dati in ns. possesso ce lo dimostrano.
E quindi?
Quindi, come quando scegliamo un driver specifico per monitorare le performance della ns. azienda, posso dire con certezza che il verificare la situazione di contrazione del mercato (poiché di crisi non mi è mai piaciuto parlare) tramite la presenza di articolati sulle autostrade italiane, risulterebbe un indice fuorviante ed errato. Se volete possiamo discutere sulla nazionalità di immatricolazione dei mezzi e di retribuzione degli autisti, ma ciò pretenderebbe un nuovo speciale all’interno della nascente rubrica.
Grazie per l’attenzione ed il tempo dedicatomi.
Una buona giornata ed un buon lavoro.
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